Roberta De Santis – Stati d’Animo
Che strano. Maturiamo con l’illusione di diventare finalmente chi siamo. Fino a quando arriva il giorno in cui quel chi siamo non ci piace più. E da lì, la ricerca continua di noi stessi.
Che strano. Maturiamo con l’illusione di diventare finalmente chi siamo. Fino a quando arriva il giorno in cui quel chi siamo non ci piace più. E da lì, la ricerca continua di noi stessi.
Notti insonni, giorni sonnolenti, trascino un guscio scalfito che cela un’anima ansiosa di uscire e prendere il volo.
Mi chiedo scusa. Per tutte le volte in cui mi sono fatta del male, mi sono ferita. Per tutte le occasioni che ho lasciato sfuggire, quelle in cui non ho pensato a me e non mi sono regalata del tempo. Per le ore passate ad odiarmi, ad immaginarmi diversa, ad enumerare i difetti. Per i giorni trascorsi ripetendomi di non essere all’altezza di niente, inutile e incapace. Mi chiedo scusa per tutte le volte in cui non ho avuto il coraggio di riprovarci. Per non essermi mai data, anche solo per una volta, una possibilità.
Hanno cercato molte volte di mettermi a terra. Troppe volte a farmi sentire sbagliata e fuori posto. Bene, oggi ho capito che era solo una tattica loro per fare in modo che io mi mettessi in un angolo. Io in un angolo non ci sto più, adesso vado avanti e a chi non piaccio e non va bene può tranquillamente guardare altrove!
La gente non sta bene insieme se invece stesse bene le nostre menti non sarebbero così tristi.
Dovremmo ricordarci, ogni volta che qualcosa ci fa male, che non è il caso di erigere metri di mura attorno al nostro corpo e di farci gelare il sangue. Perché saremo chiusi in un loculo per l’eternità una volta morti, e avremo un cuore marcio per tanto tempo. Le emozioni non ce le portiamo nella tomba. E la vita, nel bene e nel male, è anche questo. Se non lo facciamo, siamo già morti.
Voglio essere forte, o almeno sembrare forte ai suoi occhi.