Alan Alexander Milne – Stati d’Animo
“Che giorno è?” Chiese Winnie Pooh. “È oggi” squittì Piglet. “Il mio giorno preferito” disse Winnie Pooh.
“Che giorno è?” Chiese Winnie Pooh. “È oggi” squittì Piglet. “Il mio giorno preferito” disse Winnie Pooh.
Un crocevia di pensieri nel traffico delle mie riflessioni ha spento il silenzio delle conferme posteggiate nella mia mente.
Adoro i contrasti di emozioni. Lacrime e sorrisi, per intenderci. Perché, cosa c’è di più bello del piangere di gioia, di vita, di cuore? Cosa c’è di più bello del far commuovere gli occhi?
Le cose si perdono. Le chiavi, i documenti, l’orologio, una partita a poker, un’occasione o una causa in tribunale. Ma puoi anche concederti di perdere tempo o addirittura la testa. È perdersi che è diverso. Riguarda sempre te stesso e il tuo cuore, chi ami e chi hai amato. […] Non te ne accorgi nemmeno quando un giorno improvvisamente certe cose lasciano spazio ad altre e tu non sai spiegare esattamente come è successo.
Se vuoi essere sereno, ti occorre tanta saggezza. Se vuoi essere felice, ti basta un pizzico di follia.
Tutti vogliono tutto. Tutto diventa scontato, dovuto e ammuffito. Non fai in tempo a dare un dito che ti chiedono un rene. Non fai in tempo a chiedere aiuto che si tagliano le vene. Morti. Se chiedi sono tutti morti. Una città di fantasmi che gridano al mercato con le mani nascoste sotto il lenzuolo a trafficare amore in cambio di sesso e amicizia in cambio di buoni pasto. Ma la vera infelicità qual è? Chiedere e non ricevere oppure dare e non sentirsi mai abbastanza? Ma il problema dove sta? Nel turgido egoismo sempre in tiro o nell’accoglienza vana di un timido altruismo che prende sprangate in viso? Tutti vogliono tutto, tutti vogliono essere felici a discapito della felicità altrui. Questo è il punto. Punto.
Quando quello che faccio mi fa sentire bene significa che mi trovo nel posto giusto.