Stefan Ciribas – Stati d’Animo
E poi non capisci se stai bene davvero o se ti stai solo abituando a stare male.
E poi non capisci se stai bene davvero o se ti stai solo abituando a stare male.
Temete, signor, la gelosia. È un’idra fosca, livida, col suo veleno se stessa attosca, vivida piaga le squarcia il seno.(Otello, opera lirica)
E mi nascondo in una canzone pur di non credere nella realtà…
E poi pensare a tutte le cose che sono cambiate, a quante cose sono cambiate in questi ultimi mesi. Non si finisce mai di imparare, non si finisce mai di conoscere, di conoscere meglio e a fondo le persone, la conoscenza a pieno di una persona non esiste, c’è e ci sarà sempre qualcosa in più che non sapevi ancora di conoscere. Nessuna persona si conosce mai realmente.
Gocce di pioggia bagnano il mio universo. Lacrime d’acqua dolce nutrono la natura arsa, prosciugata da raggi solari. La mia pelle respira l’umido insieme con i fiori assetati e, come loro, si protende verso il cielo nell’attesa d’abbraccio solare. Perché la mia pelle sa che le nuvole grigie nulla possono contro la corsa del carro del sole e già si tinge d’azzurro.
Le parole sono come i tatuaggi, alcune si cancellano col tempo, altre ti segnano a vita.
Abbiamo perso l’abitudine di guardare il cielo per giocare a dare forma alle nuvole. Era un bel gioco. Guardiamo troppo per terra, alla ricerca delle cose perse dagli altri per raccattarle. Abbiamo smesso di essere sognatori e siamo diventati cenciaioli. Nessun desiderio e troppe cianfrusaglie.