Monica Cannatella – Stati d’Animo
Ho sperato tanto che il tempo cambiasse le cose, alla fine il tempo e le cose hanno cambiato me!
Ho sperato tanto che il tempo cambiasse le cose, alla fine il tempo e le cose hanno cambiato me!
Erano sottili e ben strani, pensava, i collegamenti che si potevano stabilire tra cose in apparenza non connesse: dipinti, parole, ricordi, orrore. Sembrava che tutto il caos del mondo, disseminato in qualche modo sulla Terra dal capriccio di dèi ubriachi o imbecilli – una spiegazione valeva l’altra – o di spietate fatalità, potesse vedersi di colpo ordinato, trasformato in un insieme dalle proporzioni precise, sotto la chiave di un’immagine inaspettata, una parola detta per caso, un sentimento, un quadro contemplato insieme ad una donna morta dieci anni prima, ricordato adesso e ridipinto alla luce di una biografia diversa da quella di chi l’aveva concepito. Di uno sguardo che forse lo arricchiva e lo spiegava.
Da una nuvola cade una goccia, a fecondar la terra. Sorgente calma nasce la mia anima. Scorre irruenta fra rapide e cascate la mia giovinezza. Questo fiume in piena arriva in pianura. La maturità scorre lenta raccoglie mille storie passando tra paesi e citta. Ora davanti a me il mare. Non è la morte. Mi butto gioioso ritorno goccia feconda nell’immenso universo.
Mi sono perso, cercando.
Non mi pento di niente rifarei tutto quanto in epoche diverse.
Non lascio mai la porta del mio cuore socchiusa. Entra solo chi ha il coraggio di sfondarla.
A volte quando scende la sera, senza un motivo apparente, mi assale l’inquietudine che si impadronisce della mia anima offuscandomi la mente.