Marco Mei – Stati d’Animo
Il mio scheletro nell’armadio sono io.
Il mio scheletro nell’armadio sono io.
Rido spesso, forse non perché spensierato idiota, non rido in faccia alle persone, lo faccio con loro.Facile che il mio ridere sia una resa ad un sistema che mi ha consumato e in realtà mai accettato nella totalità del suo abbigliamento avendo indossato dal farfallino alla canotta sudata cercando spesso, raramente a febbraio, maschere adeguate.Rido con voi, perlopiù col tempo, vivendo l’unica essenza che diversifica dall’animale.Piango spesso, lo fanno anche gli animali, sempre da solo.
Selvagge, impetuose, le emozioni entrano sotto pelle con barbara veemenza, espugnando l’orgoglio, depredando respiri. Poi fuggono in ritirata tra i silenzi di macerie e ceneri. Ovunque brandelli d’anima, schegge di utopia, nubi impenetrabili di nostalgia.
A volte neanche i sogni che, dopo tanto sperare si realizzano, sono come li avevamo immaginati.
La sensibilità più è profonda più afferra le cose alte.
Siamo esperimenti portati a compimento nel e con il tempo.
Quando ti interessa una persona provi emozione solo ascoltando la sua voce.