Antonio Curnetta – Stati d’Animo
La sensibilità dell’intelletto è più utile, ma quella del cuore è più preziosa.
La sensibilità dell’intelletto è più utile, ma quella del cuore è più preziosa.
Il problema non è svegliarsi di buonumore, il problema è dormire sempre con lo stesso pensiero.
Posso volere bene anche a una persona dal brutto carattere, se so che ha un gran cuore. Delle persone con poco cuore, invece, non mi interessa neppure sapere che carattere abbiano.
Non voglio vivere più con i perché, voglio solo vivere, semplicemente vivere e sorridere!
I colori sono già in noi, si possono mischiare, ombreggiare, applicare, schiarire, scurire e così via, ma al momento di finire il quadro l’equilibrio tra di loro dev’essere visibile e comprensibile, quello sarà il tuo colore, il tuo bianco o nero, oppure se ti fa piacere puoi chiamarlo bene o male.
Mi piacciono i piccoli angoli del mondo, dove ancora batte forte il cuore. Amo le persone che lasciano dentro il loro respiro. Amo quelle persone che chiedono il permesso prima di entrare, non gli invadenti. Amo la carezza, la tenerezza, la sensibilità in un gesto semplice; amo la tua vita, anche se tu non occupi la mia. Amo la via di un cammino che conduce al cuore, amo aspettare più dello stesso arrivo, amo in silenzio. Mi piacciono le persone che parlano e mutano quelle parole in gesta. Amo chi vive in quell’angolo di eterno chiamata anima, lì, in quel piccolo posto, sono custodite quelle bellezze che mai se ne andranno, perché l’anima è il giaciglio dell’eterno bene.
Non me ne importa più di quelle persone che hanno scelto un cammino diverso dal mio tanto il mio non lo cambio. Non me ne frega più del giudizio di chi non conosce nulla della mia vita, delle mie emozioni e delle mie motivazioni, tanto solo io so cosa sia la mia vita e cosa sia giusto. Non mi voglio dannare più per le bugie, le parole di troppo e la falsità della gente, io sono la mia sola e unica priorità adesso. Da oggi conta cosa sento e voglio io. A chi va bene, felice di averlo al mio fianco e avrà da me l’impossibile. A chi non va bene, dalla stessa strada percorsa che lo ha portato a me, può anche voltarsi e tornare da dove è venuto!