Davide Capelli – Stati d’Animo
Mi sento come un pagliaccio del circo che vi vuol divertire con la sua maschera allegra dipinta sul viso ma con la morte nel cuore.
Mi sento come un pagliaccio del circo che vi vuol divertire con la sua maschera allegra dipinta sul viso ma con la morte nel cuore.
C’è un confine sottile tra la realtà e l’idiozia, così sottile da essere sempre oltrepassato, cosa si prova a bloccare una persona, cosa si conclude, La vendetta, e la cattiveria, un dualismo che scoppia e fa scoppiare a tal punto da rendere cechi.
Ho un pianto di cose perdute e mai avute che ciò che ho mi è invisibile.
Questa è la mia croce, per fortuna anch’io ho una croce da portare, perché senza croce, non c’è risurrezione.
I ricordi che lasciano certe estati sono momenti di sole che riscalderanno l’inverno.
Quando sono sotto la doccia piango pensando a te. Ogni volta che appari ai miei occhi io non voglio esserti amico, anzi vorrei essere molto di più. Per essere amico devo starti distante. Ogni volta che siamo vicini il mio cuore ti chiama e mi fa soffrire. Tu in me cerchi amicizia, io subisco il tuo volere. Soffro in silenzio, quando chiedi a me certe cose io rispondo sempre con sincerità e senza doppi fini. Ho sofferto troppo ed è ora di non soffrire più. Rinuncio all’esserti vicino fisicamente, ricordati che nel momento del bisogno per te ci sarò sempre.
Sarei voluta essere cielo… avrei potuto essere sguardo immenso rivolto sempre con tenerezza in ognuno… Sarei voluta essere sole, avrei potuto infiltrarmi di raggi sorridenti a far brillare labbra qualche volta meste, avrei voluto essere anche nube, mi sarei sciolta in mille gocce di perle di carezze su ogni cuore che crede, come me, all’amicizia.