Luigi Moretta – Stati d’Animo
Non si può conoscere la vera felicità senza aver testato sul proprio cuore la sofferenza per il dolore più atroce.
Non si può conoscere la vera felicità senza aver testato sul proprio cuore la sofferenza per il dolore più atroce.
Dedicare il tempo a chi ci fa dimenticare il tempo.
Cosa dire, cosa fare, quando più non vuoi pensare. Cosa avere poi da perdere, se al momento non hai niente. Nella testa, nelle ossa, quella forza è andata persa.
Le parole che non escono restano impigliate nelle trame dei minuti, delle ore, nei capelli lasciati liberi al vento di speranza, alla luce el sole, nelle lacrime che gli occhi inghiottono per paura o per orgoglio. Restano impigliate nei ricordi e diventano fitta selva, e lì, tra fiori e rovi, tra spine e amori, resteranno impigliati anche i desideri e le tentazioni, resteranno imbrigliati i gesti e le intenzioni, resteremo incatenati noi, le nostre mani e i nostri cuori. Le parole che non escono sono ami pericolosi, già arrugginiti, sono armi per suicidi.
La solitudine è la dieta dell’anima.
Prendere in considerazione persone che non lo meritano è la scelta peggiore; smettere di farlo è la soluzione migliore.
Basta significa che il semaforo è diventato rosso, che la pazienza è finita, che la tua corsa è terminata, che il treno è partito, che il tuo spazio è ridotto, che la tua vita non mi interessa e che tutte le cose che fanno parte della mia, sono profondi cazzi miei.