Davide Capelli – Stati d’Animo
Il colmo per un autore? Sentirsi dire: tu scrivi cose che non sono farina del tuo sacco perché io le ho già lette in Facebook.
Il colmo per un autore? Sentirsi dire: tu scrivi cose che non sono farina del tuo sacco perché io le ho già lette in Facebook.
Parlo… mi ascolto… non mi capisco… e non mi rispondo. Siamo disperatamente soli in noi stessi.
Ho sempre pensato che i collezionisti avessero un aspetto ossessivo, malato, come se la mancanza di qualcosa li costringesse a fare mucchio di altro per sopperire alla scarsezza. Si collezionano le farfalle, le monete, i francobolli, gli orologi ed ogni genere di cosa esistente, ma mi costerna profondamente il collezionista di persone; cosa ne collezioni non saprei, se i nomi, i volti, i corpi, le storie di vita, i sentimenti o i loro cuori spezzati ed abbandonati nell’urgenza di arricchire la collezione.
E mi parlo. Mi racconto di me. Ironicamente.
Amo il mese di Aprile, con il suo profumo di primavera che si respira nell’aria, con lo sbocciare dei fiori: La vita assopita risplende di nuovi colori.
E ci sono sofferenze che ti svuotano dentro, e non ti lasciano più neanche lacrime da versare e voce da urlare!
Basta poco a sgretolare la fiducia… una statua di sabbia al vento. Sembra aspettare sempre l’inesorabile folata di vento che l’abbatterà e quando arriva vorresti solo provare odio, ma non ci riesci, perché l’unica cosa che ha lasciato quel vento dentro te è solo una polvere di paura, una patina finissima di terrore su tutta le pelle.