Alberto Moravia – Stati d’Animo
Mi contemplava, con quel suo sguardo inespressivo, come se i suoi occhi fossero stati due scuri specchi che riflettevano la realtà senza capirla e, forse, anche senza vederla.
Mi contemplava, con quel suo sguardo inespressivo, come se i suoi occhi fossero stati due scuri specchi che riflettevano la realtà senza capirla e, forse, anche senza vederla.
Negli anfratti del tempo, spiragli di luce sono i ricordi più dolci.
Sto cercando un accordo decisivo col neo-arrivato periodo ipotetico, spero che impari presto a camminare a passo veloce, meglio ancora se inizia a correre già da adesso.
Un vecchio che visse solo in un villaggio abbandonato, visto che ero in pena per lui, mi ha gridato: “Ricordati che la solitudine tiene compagnia”.
Fermi Tutti. Io non sono perfetta. Io sono solo fantastica. Per i miracoli, chiamate l’800.453.
Come stai? Seduta. Cosi non rischio di cadere e farmi male un’altra volta.
Mi immergo nell’eterno viaggio. Mi riconosco destinato ad essere ricordo di fatti passati e ad essere vivo per ricordare; incerta questa vita scorre come un fiume, le foglie cadono, le piante vengon sradicate, non grava il peso eguali compiono il loro passaggio. Il timore non sfiora l’animo; trasportato dalla corrente mi dimeno per non accettare il destino infelice, troppo è stato lasciato incompiuto, ma la corrente è senz’animo e occhi, imperturbabile scorre, lasciando all’uomo solo i ricordi di cui, un tempo, si nutriva il cuore.