Benedetta Tobagi – Stati d’Animo
Chi cresce con il vuoto attorno, e ne conosce il morso, cerca di tessere una trama robusta e amorevole perché non vi cada più nessuno.
Chi cresce con il vuoto attorno, e ne conosce il morso, cerca di tessere una trama robusta e amorevole perché non vi cada più nessuno.
L’angoscia è solo una lacrima che cade ai miei piedi, scivolando sui ricordi dell’altro ieri.
Quando i pensieri sono tanti, mettere le parole nel giusto ordine risulta difficile. Forse è meglio spegnere l’interruttore dei pensieri per ordinare le parole.
Mi aggrappo alle parole, a tutte: quelle scritte, cantate, dette, urlate, tenute dentro, in silenzio. Le ascolto tutte e quando vedo che volano via con il vento, vola via anche il mio sorriso. Mi aggrappo alle persone, a quelle che amo: dipendo da loro nel modo più sbagliato possibile e quando mancano, manco anche io. Mi aggrappo ai sogni, quelli lontani, così lontani che, a furia di rincorrerli, cado per strada, mi fermo e faccio fatica a ripartire. Mi aggrappo alla speranza, quella che non muore mai perché, se muore essa, muoio un po’ anche io.
Ho aspettato il sole tutto il giorno e intanto s’è fatta sera.
Rifletto su cosa sia realmente necessario, utile, di vitale importanza. E penso a tutto ciò a cui posso rinunciare perché non mi serve veramente per vivere.
E ci ricasco sempre. Mi pongo delle aspettative, pur sapendo che, non saranno mai soddisfatte.