Gabriele Martufi – Stati d’Animo
La solitudine va meditata in silenzio.
La solitudine va meditata in silenzio.
Due sono le grandi gioie nella vita di un uomo: la prima quando per la prima volta può dire amo, l’altra, ancora maggiore, quando può dire sono amato.
Siamo “zingari” di emozioni e pittori di quadri mai dipinti se non dalla nostra fantasia. Amiamo le trame che rispecchiano il nostro io. Siamo affamati di piacere, ma ci spegniamo nella realtà di un giorno pieno di verità. Ingoiamo sorrisi finti e inganniamo il tempo con storie che non ci lasciano nemmeno il ricordo. Purtroppo, la vita di chi non sa fingere non è sempre a colori.
Mi chiedo spesso dove mi porterà questo viaggio e se tutto questo viaggiare fra gli errori della vita e qualche soddisfazione possa davvero farci raggiungere una dimensione di pace, o se tutto questo non sia che un illusorio desiderio della mia fantasia.
È bello quando qualcuno si ricorda di te, di quello che fai, di quello che ti piace fare, è bello quando qualcuno è veramente interessato a te! Questa è la vera fortuna trovare qualcuno che sia davvero interessato a te, qualcuno che ti faccia sorridere.
Ho provato ad essere ed ad avermi. Monotòno, monosillabica. Un soliloquio imbastito con la me più profonda, a fondo, sprofondata. Dislessica emozionale, con i “ti odio” scritti al posto dei “ti amo”, lettere grandi e piccole, con il disagio e l’imbarazzo di parlarne. Corretta solo in letti di fortuna, ansimata, asmatica. Diaframmatica. Non so confessarmi. Non so assolvermi. Eucarestia che si fa carne e non parola.
Sentirti dopo tutti questi anni mi ha fatto tornare a ieri in un lampo, se solo sapessi quanto tu ci sei sempre stata.