Marco Giannetti – Stati d’Animo
Cerco di colmare i solchi delle mie ferite poetando ciò che mi ha graffiato l’anima, pur sapendo che dovrò versare molte lacrime affinché da un arido solco nasca di me, un nuovo fiore.
Cerco di colmare i solchi delle mie ferite poetando ciò che mi ha graffiato l’anima, pur sapendo che dovrò versare molte lacrime affinché da un arido solco nasca di me, un nuovo fiore.
La gioia è l’equilibrio raggiunto sulla corda del dolore.
Il sesso fatto senza amore appaga i sensi dell’essere umano, ma lascia tanta solitudine nell’anima.
Non pretendo di insegnare e non accetto di essere ammaestrata. Io penso che fra le persone debba avvenire uno scambio, una sorta di arricchimento reciproco. Sono contraria alle imposizioni, accetto la natura degli eventi, senza pretese, senza delusioni. In questo senso penso ognuno di noi sia libero di lasciarsi andare a ciò che sia meglio per lui, senza costrizioni. Per me questa è la libertà.
Le persone sono una continua delusione. Non vogliono condividere, vogliono dirti come vivere. Perché non sei normale, se non fai ciò che fanno tutti. I soli spaventano, perché sono liberi. Non hanno bisogno di direttive. Fanno. Quello che vogliono, senza obblighi di convenzione. Sono liberi. Soli, ma non per questo assimilabili alla massa. Soli, ma al momento giusto indispensabili compagni di vita.
Sentiva sulla pelle ogni piccolo gesto come profonda emozione, lo si leggeva nei suoi occhi, nella sua ridente sensualità, si inebriava di quelle perle e le portava con sé, custodite come il più prezioso tesoro.
Bisogna saper vivere l’intensità di ogni attimo con l’entusiasmo di un bambino e non aver paura dei temporali della vita. Perché proprio in mezzo ad una tempesta “nasce” l’arcobaleno più bello.