Tiziano Terzani – Stati d’Animo
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento.
Come molti ho donato troppo alle persone sbagliate, ma da questo ho imparato che si può sempre cambiare.
I ricordi che lasciano certe estati sono momenti di sole che riscalderanno l’inverno.
Alle mie spalle non vedo cosa c’è proprio per questo sono cose di cui devo preoccuparmi poco concentrandomi su ciò che ho di fronte. Ma quello che ho alle mie spalle, se pur non lo vedo, lo sento! Sento il peso sulle mie spalle delle bastonate prese mentre mi difendevo da chi voleva ferirmi. Sento i lividi che sulla pelle sono spuntati per farmi spazio nel dolore e risorgere. Tranquilli che ciò che sta alle vostre spalle malgrado sia dietro voi, in parte resterà con voi per sempre.
Si dice che “chi vive di speranza, disperato muore”, io non vivo di speranza, io cerco di sopravvivere e mi aggrappo a tutto ciò che mi fa stare bene, ma la speranza nei momenti più duri non l’ho mai mollata e nel momento in cui mi sono resa conto che forse un po’ di cinismo stava aleggiando nella mia mente mi sono detta: “no, non ci sto è brutto essere cinici” e anche se ferita, delusa, ho deciso di restare pulita perché credo e ho sempre creduto che non si è tutti pronti a far del male al prossimo! Concedo sempre il beneficio del dubbio e a volte anche troppo ma soprattutto non ho paletti nella mia mente!
Non voglio “ombre” accanto a me ma “presenze”.
Starei ore a descrivermi per disegnarmi con contorni definiti. Precisione maniacale. Il foglio bianco mi perde con il suo niente pieno di tutto, senza coordinate, suggerimenti. Solo la mia proiezione completa. Tratti netti, marcati, rette tangenti ai bordi, bordi senza orli, orli pieni, straripanti. Straripo e rischio di fuoriuscire. Nessuna cornice, dopotutto, che sappia contenermi, solo disegno a mano libera. Ottimo passatempo in queste mie prigioni.