Stefano Del Degan – Stati d’Animo
Il susseguirsi degli attimi che precedono la nuova prima “luce”, sono continuamente oscuri, allora vivi il buio, poi festeggia…
Il susseguirsi degli attimi che precedono la nuova prima “luce”, sono continuamente oscuri, allora vivi il buio, poi festeggia…
Se c’è qualcosa che non dimentico è come “rialzarsi”. Rialzarsi per non dare soddisfazione, rialzarsi per non arrendersi, rialzarsi per lottare, ma soprattutto rialzarsi per non morire dentro l’anima. Sconfitta, abbandonata ma mai arresa.
E, poi ti abitui anche a quel sempre che non era poi cosi sempre, ti abitui ad ingoiare quella lacrima che porta un nome indelebile graffiato sull’anima, sempre, che non era per sempre.
Chiudo gli occhi e immagino un mondo irreale pieno di colori che ravvivano l’umore del mio giorno migliore, lasciandomi trasportare l’anima su sentieri liberi di vivere.
Ti sei perso donando anima e cuore a chi non meritava nulla? Ti sei sentito solo e inutile? Tranquillo, hai solo usato il cuore a differenza di chi nemmeno sa di averne uno!
Ah, le belle parole! Ascoltarle fa sentire bene! Ma la sincerità di un “ti voglio bene”, ha valore solo nella concretizzazione dei fatti di chi (forse) “non lo dice mai o raramente” però dimostra di volere il tuo bene. Tutte le parole che esprimono veri sentimenti d’amore, amicizia e affetto, se dette continuamente, finiscono per essere banalizzate e perdono la loro reale importanza.
La sensibilità è quel profumo che ognuno di noi emana, saperlo ascoltare è sentire la vita sulla propria pelle.