Dag Hammarskjöld – Stati d’Animo
Se soltanto potessi diventare più sicuro, più semplice, più tranquillo, più caldo.
Se soltanto potessi diventare più sicuro, più semplice, più tranquillo, più caldo.
Non curarti delle persone che mostrano disinteresse nei tuoi confronti non hai bisogno di loro.
Mi dissero che il trucco è trovare un sentimento e lasciare che esso ti pervada, sino a quando non c’è più bisogno di pensare a cosa scrivere. Ciò che ho trovato mi spaventa tutt’ora. Mi spaventa quel senso di vuoto e passività che deriva dal dolore, quella voglia di arrendersi che segue la consapevolezza che la vita è quel che è e niente di più. Ma ciò che mi spaventa ancora di più è la prospettiva che il dolore sia realmente il mio sentimento guida. Non c’è cosa che temo di più.
Non si cancella un’emozione, niente e nessuno può portartela via. Un’emozione continui a viverla e a respirarla dentro.
Mi rendo conto che oggi tutto va urlato per esistere, un pensiero, un’idea, un sentimento. Io no. Sono per i sussurri, per le frasi sottovoce, per il dialogo tra occhi nella penombra di un’auto, forse perché ho paura che il destino possa vedermi felice o forse perché quando sono con te non ascolto altro rumore che non sia il battito dei nostri cuori.
Siamo piccole gocce di sangue che tornano nel cuore della città. Un cuore che pulsa, freme di vita. Ammantato da nubi rosate, soffocato da fiumi metallici e frastornato da mille rumori indistinti.
La condanna di vivere le emozioni più belle soltanto per sé.