Cecilia Seppia – Tempi Moderni
Poi ci sono quelli che hanno Twitter, Whatsapp, Facebook, ecc., ma preferiscono chiamarti e ti dicono persino: che bella, la tua voce.
Poi ci sono quelli che hanno Twitter, Whatsapp, Facebook, ecc., ma preferiscono chiamarti e ti dicono persino: che bella, la tua voce.
Chi tocca i magistrati “sempre” perde, chi si fa toccare dalla “legge” “spesso” muore.
Prendete un nome di un Dio greco, quello del personaggio di un’opera di qualche tragediografo morto almeno duecento anni fa e buttateli dentro il primo libro che trovate; per finire, condite il tutto con una spruzzata di ambiguo manierismo: eccovi servito il teatro d’avanguardia secondo i ricettari del ventunesimo secolo.
La speculazione è un lusso, l’azione una neccessità.
Questi giovani d’oggi! Non credono a niente. Noi alla loro età eravamo pieni di delusioni.
È dove le tenebre sono più fitte che la luce appare più luminosa.Deve essere per questo che la cronaca nera occupa tutto questo spazio.
L’Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l’incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l’intelligenza, come un vivido sangue. È un’intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d’un ingannevole, e forse insensato, conforto.