Mario Giordano – Televisione
A me piace molto l’imitazione che mi fa De Luigi, ma mi infastidisce il tono della Gialappa’s quando decide che cosa è bene e che cosa è male.
A me piace molto l’imitazione che mi fa De Luigi, ma mi infastidisce il tono della Gialappa’s quando decide che cosa è bene e che cosa è male.
La televisione è quel luogo in cui ci si spoglia della propria pelle per indossare frivolezze.
Oggi c’è una forma di potere molto più sottile che è sostanzialmente il controllo del pensiero, il controllo delle idee. Questo è molto pericoloso perché io quando ho controllato le idee di tutti coloro che sono subordinati al potere, costoro pensano come il potere, lo applaudono, lo vogliono, lo desiderano, lo adorano. Perché pensano come lui. E poi il secondo grado, ancora più pernicioso, è il controllo dei sentimenti. Ci sono delle trasmissioni televisive che insegnano ai giovani come si ama, come si odia, come ci si innamora, come ci si arrabbia. Quando io ho determinato il controllo dei sentimenti, io ho il potere assoluto. Perché non solo penso come mi hanno insegnato a pensare i mezzi televisivi, ma sento come loro desiderano io senta. A questo punto sono arrivato alla completa gestione del mondo, su cui opero.
La televisione è puro terrorismo. La parola scompare, e con la parola ogni possibilità di riflessione.
Arrivano i nostri in tivù, chi ha troppa bocca per parlare ha poche orecchie per ascoltare.
Sono entrati a casa nostra e ci hanno installato una finestra sull’inferno da cui si vede il paradiso.
Vanno educati i giovani con la luce delle poesie, e non con i soldi delle televisioni.