Maicol Cortesi – Tempi Moderni
La burocrazia sembra una punizione per gli esseri umani.
La burocrazia sembra una punizione per gli esseri umani.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
La forza trainante della matematica non è il ragionamento ma l’immaginazione.
Al mondo non ci sono che due modi di fare carriera: o grazie alla propria ingegnosità o grazie all’imbecillità altrui.
Forse le previsioni dei Maya non erano sbagliate e starebbero per avverarsi. Non è possibile indicare il giorno e l’ora esatta della distruzione della Terra; ma certamente la fine potrebbe essere prossima. Il genere umano è giunto ad una svolta epocale, per cui la storia potrebbe ripetersi. Nella Babilonia attuale potrebbe ripetersi l’episodio di Sodoma e Gomorra come narra la Bibbia nel cap. 18 della Genesi. Soltanto la ricomparsa del Messia potrebbe scongiurare la catastrofe. Quindi codice rosso, rosso, rosso che più rosso non si può.
Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lacrime versate nei cinque continenti per colpa dell’ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell’energia elettrica. Ma io trovo che sarebbe un’energia troppo costosa.
Non c’è futuro nel mondo di oggi. Ci troviamo davanti a un vicolo cieco e siamo talmente assuefatti al dolore che sbattendo la testa ci sembra ancora di andare avanti.