Cristopher Iacò – Tempi Moderni
Ogni epoca ha avuto grandi guerre: la guerra di secessione americana, la rivoluzione francese, le due guerre mondiali, noi abbiamo la guerra degli smartphone.
Ogni epoca ha avuto grandi guerre: la guerra di secessione americana, la rivoluzione francese, le due guerre mondiali, noi abbiamo la guerra degli smartphone.
Preferirei addirittura un “non rompere il cazzo, mi stai sulle palle, non voglio chattare con te”. Sì, mi andrebbe molto meglio questa risposta piuttosto che una spunta sotto al messaggio, che mi fa capire che è stato guardato, ma nemmeno degnato di una risposta, che io non sono degna nemmeno di una risposta da quella persona.
Fidarsi di qualcuno al giorno d’oggi è come giocare alla roulette. Troppo lusso.
Il mondo progredisce, l’avvenire è radioso, nessuno può cambiare questo orientamento generale della storia.
Ripensando a un anno fa, so per certo che rifarei tutto, ma con più grinta e più carattere, senza compromessi. Io sono come sono e non mi cambierò mai, è il mio sorriso adesso che deve ritornare sul mio volto. È come un puzzle di 3000 pezzi, ci vuole pazienza nel riordinarli e a suddividerli per colore e forma, per poi intersecarli fra loro, ma per fare questo occorre molto tempo. Il tempo adesso non mi è molto amico, i miei pensieri si affollano nella testa e sembrano in confusione, attratti solo da un unico interesse, proprio quello a cui non dovrei pensare e mi fa star male. A poco servono le parole delle persone care, per cercare di aiutarmi a stare meglio, è da me che deve partire l’imput, me e solo me. Ci sono momenti in cui pecco di allegria apparente, altri di netta sofferenza, non è giusto ma è così, adesso. Vorrei essere come la fenice, morire e rinascere dalle proprie ceneri, più forte che mai.
Sono tutte belle facciate di cattedrali, dove non vi è nessun Dio.
Ci siamo trasformati al punto che funzionano bene solo gli organi sessuali.