Oliviero Toscani – Tempi Moderni
A vedere certi film penso quanto sia bella la pubblicità.
A vedere certi film penso quanto sia bella la pubblicità.
Ripensando a un anno fa, so per certo che rifarei tutto, ma con più grinta e più carattere, senza compromessi. Io sono come sono e non mi cambierò mai, è il mio sorriso adesso che deve ritornare sul mio volto. È come un puzzle di 3000 pezzi, ci vuole pazienza nel riordinarli e a suddividerli per colore e forma, per poi intersecarli fra loro, ma per fare questo occorre molto tempo. Il tempo adesso non mi è molto amico, i miei pensieri si affollano nella testa e sembrano in confusione, attratti solo da un unico interesse, proprio quello a cui non dovrei pensare e mi fa star male. A poco servono le parole delle persone care, per cercare di aiutarmi a stare meglio, è da me che deve partire l’imput, me e solo me. Ci sono momenti in cui pecco di allegria apparente, altri di netta sofferenza, non è giusto ma è così, adesso. Vorrei essere come la fenice, morire e rinascere dalle proprie ceneri, più forte che mai.
Abbiamo superato i limiti del divertimento e della coerenza, ma ormai non ci accontentiamo più neppure dell’infinito.
É superfluo bendare gli occhi alla giustizia; tanto è cieca.
Mi considero un terrorista della pubblicità.
Una raccomandazione a tutti quelli che stanno per suicidarsi. Lascino ben scritto ed in mani sicure il perché lo fanno, per evitare a chi resta di sentire ripetere la solita frase “a causa della crisi”.
Il consumismo e i media ci hanno fatto credere che abbiamo bisogno di tutto, che ci manca tutto, che non siamo felici se non compriamo tutto. Ci hanno fatto diventare degli automi infelici che sentono il bisogno di passare le giornate in un centro commerciale comprando stronzate inutili. E i nostri figli crescono nelle gallerie dei centri commerciali senza aver mai visto una gallina viva.