Pierluigi Cavarra – Tempi Moderni
Se potessi tornare indietro nel tempo… sicuramente non avrei scritto questa frase.
Se potessi tornare indietro nel tempo… sicuramente non avrei scritto questa frase.
L’uomo moderno ha la coscienza di “prodotto-sociale”. L’incompletezza biologica rimane istintiva e demograficamente senza senso di “appartenenza”, perché la nostra posizione nella società, basata sul consumo, si disinteressa della nostra origine e si basa solo sul “quanto-guadagno”.
Il virtuale andrà a sostituire il reale.Risultato: un sistema basato ancora di più sulla menzogna, dove si conoscerà solo quel che si vuol far credere di essere e non quello che si è. Progresso o regresso?Ai posteri l’ardua sentenza…
Questa è la generazione in cui è necessario dosare la propria semplicità. Molti ne sono sprovvisti e possono scambiarla per maleducazione.
E la crisi in Italia continua a mordere senza pietà; intanto che i nostri politici si incolpano a vicenda, aumentano i suicidi di coloro che vedono calare su di loro la mannaia dello Stato. Ancora niente luce in fondo al tunnel della crisi. Per dirla con i nostri amici teutonici: “Noch kein Silberstreifen am Horizont” cioè: Ancora nessuna striscia d’argento all’orizzonte.
Viviamo in un mondo dove le madri uccidono i figli, i mariti le loro mogli, i preti violentano i bambini. Dove questo paese non ci appartiene più, dove siamo schiavi a casa nostra… e poi!? Ancora ci stupiamo quando qualcuno finge, gioca con i nostri sentimenti e ci delude… Non c’è più niente ormai di cui dobbiamo stupirci.
La fotografia rende presente un evento passato.