Enzo De Angelis – Tristezza
Viaggiano i pensieri di notte, come un treno in corsa che va, binari di mille parole vagoni consumati di te.
Viaggiano i pensieri di notte, come un treno in corsa che va, binari di mille parole vagoni consumati di te.
Ti accorgi di essere inutile quando ti allontani dal mondo intero e nessuno viene a cercarti.
Mi ha sempre colpito uno strano aggettivo del dolore: un dolore “sordo”. Il dolore invece (si) sente, eccome!
La malinconia è sorella piccola della tristezza e la sorella grande della solitudine, un parentado poco invidiabile.
Mi buttasti laggiù tra l’erba e il guard rail. Senza voltarti dicesti che non servivo a niente, non ti sembravo nemmeno più bella. Allorché i miei petali si chiusero formando un cappuccetto rigonfio nell’oro del tramonto. E accolsi il fiume salato del mio pianto.
La solitudine è come una valle buia… bella ma desolata… sola e silenziosa… la solitudine è il basso fondo della felicità.
Sei sola, eppur hai scelto tu questa tua solitudine, l’hai voluta tu, si vero l’hai scelta tu, perché? Quante volte te lo sei chiesta? Hai dimenticato! Palese è la risposta, forse, solo forse perché eri stanca stanca d’essere in compagnia e sentirti egualmente sola!