Angela Randisi – Tristezza
Sono un puntino nel mondo, forse è per questo che nessuno mi vede.
Sono un puntino nel mondo, forse è per questo che nessuno mi vede.
L’amore è una candela accesa, incontra tempeste e uragani, ma lotta fino all’ultimo per far risplendere l’arcobaleno. Un giorno però si stanca e si spegne in un lungo sonno.
Non devi mai fidarti di quello che vedi. Non è sempre come credi! A volte le persone, dentro, hanno un vuoto talmente grande che l’unica maniera per fingere di averlo colmato è sorridere. Ma è solo una stupida, finta allegria.
Alla tristezza ci si abitua, alla disonestà mai.
La vita è come un’opera teatrale dove ogni attore si troverà, prima o poi, a recitare il suo ultimo atto.
Chi ha sofferto vede tutto in modo diverso. Mentre gli altri osservano una panchina, loro rivivono il ricordo di una mattina. Mentre gli altri raccontano quella storia con frasi sdolcinate, loro scorgono quelle ferite mai andate. Mentre gli altri sorridono per un messaggio, loro maledicono il giorno in cui se lo ritrovarono di fianco. Mentre gli altri vedono l’amore, loro vedono un’altra illusione. Quelli che han sofferto li riconosci dal profilo. Sono col naso all’insù, cercando tra le stelle ancora qualche speranza in più.
La tristezza a volte è talmente immensa che mi toglie le forse e mi fa accasciare per terra mentre mi costringe a vedere tutti i ricordi ho memorizzati dentro.