Mariella Buscemi – Tristezza
Quando non si ha più nulla si va al mercato del dolore a rubare le mele del disincanto per la fame.
Quando non si ha più nulla si va al mercato del dolore a rubare le mele del disincanto per la fame.
Quanta tristezza per aver tanto dato, senza nessuna riconoscenza.
La vita si vive, si attraversa, si assapora, si combatte come un estremista, ci si lascia scoppiare per ricomporsi sotto forme inaspettate e vincenti.
Non c’è inverno più freddo di quello in cui perdi l’unica persona che riusciva a scaldarti.
L’ultimo sconsolato bang della mia lattina di Desolazione nel vuoto della valle, che ascolto con soddisfazione, nudo. Lontano, lontano alle porte del mondo c’era il vortice di vento che ammoniva come tutti noi saremo spazzati via come trucioli e piangeremo. Uomini dagli occhi stanchi ora lo capiscono, e attendono di deturparsi e putrefarsi, nonostante questo essi conservano egualmente nel cuore il potere d’amare, non so più cosa significhi quella parola. L’unica cosa che voglio è un cono gelato.
Non è ora che dovete essere tristi. Siatelo quando sarete felici e penserete a quanto tempo avete passato a non esserlo.
Avevo un carattere che non ho capitocompravo cose che non mi sono serviteavevo un uomo che non mi ha voluto.In fin dei conti vivevo una vita che non ho vissuto.