Vincenzo Costantino – Tristezza
Cercai di graffiarmi dentro per placcare queste lacrime di sconfitta, qualsiasi cosa cercavo di dare non bastava mai nel mettere tutto me stesso.
Cercai di graffiarmi dentro per placcare queste lacrime di sconfitta, qualsiasi cosa cercavo di dare non bastava mai nel mettere tutto me stesso.
Non è facile improvvisarsi blocchi di ghiaccio quando si ha un cuore caldo. Finisce sempre allo stesso modo: ci si scioglie da soli, nell’angolo buio di una stanza.
La tristezza piange nell’anima, il dolore del cuore.
È nell’oscurità che alla vista appaiono più e maggiormente brillanti le stelle.Ma anche ammesso che uno si trovi nell’oscurità più cupa, mai noterà quelle stelle se continuerà a guardare altrove.
Quando il cuore di una donna piange nessuno lo sente e nessuno può guarirlo o controllarlo, meglio lasciarlo piangere perche c’è il rischio che può accumulare sempre di più, sempre di più, fino a che non riesce più contenere nulla. Solo il tempo può guarire le sue ferite. Quando piange il cuore di una donna il silenzio scompare, perché quel suo pianto, quel suo tormento stordisce tutto l’essere che in esso vive. Quando va via lascia il ricordo di quel pianto e tanta amarezza, ma ci sarà sempre qualche dono nascosto: Basta nutrire il pensiero della memoria, riempiendo valigie, rimaste vuote di emozioni nel tempo, poi il dolore sparisce e si riprende coscienza, e si capisce che desiderare di morire è troppo e che la vita e pur sempre un bellissimo dono, e vale la pena viverla.
Nei momenti più bui della vita, la gente vorrebbe vedermi cadere in basso, precipitare sempre più giù, ma più lo desiderano e più volo in alto!
La solitudine non è altro che il grido della tua assenza fatto di silenzi.