Vincenzo Costantino – Tristezza
Ho ucciso parti di me stesso cosi tante volte per dimenticare qualcosa che mi faceva più male.
Ho ucciso parti di me stesso cosi tante volte per dimenticare qualcosa che mi faceva più male.
Questi stupidi sogni mi bruciano l’anima…ma giorno dopo giorno passeràe forse ancora i sogni rimarranno.
Quando le giornate sono bruttissime, aleggia un’aurea di morte: piove, è tutto grigio… e quel senso di tristezza mi pervade.
Un dolore non occorre che faccia rumore per avere valore.
Le lacrime d’amore sono le peggiori, scendo al cuore e lasciano cicatrici profonde.
Che tristezza pensare a persone che fino a poco tempo prima ti esaltavano anche esageratamente, e subito dopo, hanno un comportamento a dir poco discutibile. Che tristezza ascoltare belle parole verso quello che hai fatto, e subito dopo un mutismo spaventoso. Che tristezza pensare che persone a cui hai dimostrato stima, considerazione, affetto e soprattutto rispetto, tutto d’un tratto cambiano atteggiamento. Che tristezza essersi illuso di aver incontrato una persona “unica”. Che tristezza aver immaginato qualcosa di grande. Dimostrazione che tante, troppe volte, le cose belle, poi così belle non sono. Che tristezza tutto questo. Però, c’è qualcosa di grandioso: la convinzione di operare per il bene, la certezza di lottare, la gioia di vedere anche una sola persona che ti apprezza. Se poi saranno più persone, allora sarà idilliaco. Signore, mi affido a te: quello che faccio non è gradito agli altri? Pazienza, l’importante è che lo sia per te.
Ad un certo punto il mondo va avanti ma tu rimani indietro con in mano solo un pugno di lacrime. E sai che quello è il bagaglio che dovrai portarti dietro nel tuo nuovo viaggio.