Vincenzo Costantino – Tristezza
Ho ucciso parti di me stesso cosi tante volte per dimenticare qualcosa che mi faceva più male.
Ho ucciso parti di me stesso cosi tante volte per dimenticare qualcosa che mi faceva più male.
Quante lacrime offerte alla luna mentre le raccontavo di te e, singhiozzando, le chiedevo di farti tornare da me.
Non sto piangendo, sto lubrificando il mio animo.
Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.
E se sei triste evita certe canzoni, evita certe immagini, evita i luoghi che ti ricordano. Evita… evita.
Avere più niente da dire né da dare a sé stessi né agli altri. Abbandonare il proprio corpo, anestetizzato dal dolce veleno della speranza, tra le braccia dell’imbrigliata ragnatela della vita. Aspettare un sussurro del vento che guidi la nostra anima alla ricerca di dimensioni parallele.
Le quattro mura forse ti soffocheranno, ma il mondo fuori potrebbe solamente dilaniarti.