Francesca Alleva – Tristezza
Amore e odio per quella notte che, in compagnia, di alcool e vita ti sazia e, in solitudine, di domande e mancanze ti strazia.
Amore e odio per quella notte che, in compagnia, di alcool e vita ti sazia e, in solitudine, di domande e mancanze ti strazia.
Non riuscire più a ridere insieme è un segno ineluttabile di scarsa sinergia, di amore deteriorato.
Ti odio. Ti odio per tutto quello che non dici, per tutto quello che non fai. Ti odio perché riesci sempre a far uscire la parte peggiore di me. Ti odio perché ti allontani, perché mi respingi. Ti odio per tante altre cose. Ti odio… Perché solo questo posso fare.
E qui, fra tanta ipocrisia, decido di morire prima che questa decida di uccidermi.
Non capisco come sia possibile, sono proprio le persone che ci stanno più vicino che non ci capiscono, non riescono a vedere oltre la nostra armatura che serve solo per attutire gli urti troppo forti.
Chi sta peggio di colui che è triste? Colui che si è abituato alla tristezza.
Il vuoto che lasciano le persone è direttamente proporzionale allo spazio che avevamo riservato per loro nel cuore. Certe volte lo spazio è talmente grande che il cuore cessa di battere, se non addirittura di esserci.