Marco Fernando Righi – Tristezza
Io sono dove tu non sei, questo mi disse la felicità.
Io sono dove tu non sei, questo mi disse la felicità.
Implosione. Apparentemente intatti fuori, realmente lacerati dentro.
Ti chiedi se la vita un giorno sarà clemente con te? Ti chiedi dove hai sbagliato?. Ma l’unica risposta che puoi darti, e sai darti è che tra tempeste e uragani non potevi comportarti diversamente. E comprendi che “solo Il tempo” romperà gli argini, e il progresso del destino compirà ciò che deve essere. Trasformandosi in sostanza. Nulla più, nulla meno.
Paura di sorridere quando in realtà si avrebbe la voglia di piangere.
Ci sono dolori che il cuore non sa lasciare andare, ci sono lacrime che ricordo al cuore la mia sofferenza.
Le lacrime non sono altro che lucciole traditrici, che svelano alla notte dove si nascondono i nostri dolori.
Avrei voluto mettermi a piangere forte, ma non potevo. Non avevo più l’età per versare lacrime, avevo fatto troppe esperienze. Esiste anche questo al mondo, la tristezza di non poter piangere a calde lacrime. È una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno, e anche se si potesse, nessuno la capirebbe. Una volta, avevo provato a esprimerla a parole. Ma non ne avevo trovata una che potesse esprimere il mio sentimento ad altri, anzi nemmeno a me stesso, così avevo rinunciato. E avevo chiuso sia le mie parole sia il mio cuore. La tristezza troppo profonda non può prendere la forma delle lacrime.