Beatrice Rossi – Tristezza
Vivo la stanchezza del giorno chiusa nella rabbia dei tuoi silenzi.
Vivo la stanchezza del giorno chiusa nella rabbia dei tuoi silenzi.
E quelle rose che non sono fiorite, ti hanno lasciato solo tante spine e tante ferite.
Non ho rabbia né dolore. Non ho lacrime né urla. Il vuoto… ben tornato.
Piangi pure mio piccolo sole, perché le lacrime son piccole gocce d’acqua, salate dalla nostra sofferenza, che nutrono la nostra anima, la terra dalla quale fioriscono nuove stagioni d’amore.
Vorrei poter andare nello spazio infinito, dove tutto ha avuto inizio, e dove tutto avrà fine.
E qui, fra tanta ipocrisia, decido di morire prima che questa decida di uccidermi.
Qualsiasi momento buio tu stia vivendo, ricordati sempre che dopo la nebbia bassa spunta sempre fuori il sole.