Saverio Frangella – Tristezza
È vero… è più forte il bene, non bisogna disperare, arriverà il giorno in cui potremo prenderci la nostra rivincita su furbi ed arroganti. Resta solo un dubbio: ci saremo o nel frattempo saremo morti di crepacuore?
È vero… è più forte il bene, non bisogna disperare, arriverà il giorno in cui potremo prenderci la nostra rivincita su furbi ed arroganti. Resta solo un dubbio: ci saremo o nel frattempo saremo morti di crepacuore?
Sono andata piano piano a viaggiare nel mio passato, sperando di trovare quell’errore che mi portò a cambiare il mio destino, sono tornata con l’amara scoperta che io sono l’errore.
Sono giunta troppo tardi in un mondo troppo vecchio.
Giorno per giorno mi accorgo di quanta ipocrisia si nota per ogni volto che mi passa dinanzi; di quanta falsità sono costretto a sopportare, specie da coloro i quali applicano un finto affetto e ti illudono dicendo: “ci tengo”, o strumentalizzano nel dire T. V. B., e infine di quante giraparole sento e quasi tocco con mano; non è solo purtroppo uno stato d’animo che ho, ma quasi un’agonia, un peso che mi tormenta e a volte mi porta ad assumere un’altra personalità, che non è mia, e che non mi appartiene. Guardiamoci dunque senza temere e deponiamo solo la fiducia in noi stessi.
Le ferite qualsiasi ferite, dopo aver sanguinato, bruciato, guariscono! Ma le ferite del cuore, quelle non guariscono mai, forse si rimarginano, ma dal loro interno nascerà sempre una goccia di dolore che squarcerà la vita!
La solitudine ci da la forza di restare con gli altri.
Nessun abbraccio, nessun bacio, nessuna carezza, nessun amplesso era capace di guarire la ferita. Cerotti. Uno sopra l’altro, una montagna, su un taglio che non era mai stato pulito e disinfettato.