Francesco Iannì – Uomini & Donne
Dovremmo essere in grado di dare senza pretendere di ricevere. Ma siamo esseri umani, e qualcosa in cambio ce l’aspettiamo sempre.
Dovremmo essere in grado di dare senza pretendere di ricevere. Ma siamo esseri umani, e qualcosa in cambio ce l’aspettiamo sempre.
Nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di perseguitare un’altra persona in nome dei propri tormenti.
Diffida dell’uomo a cui piace tutto, di quello che odia tutto e, ancora di più, di colui che è indifferente a tutto.
Ci amiamo, ma non abbiamo niente in comune. Lei è una donna e io un uomo.
Si era convinto che le donne sono depositarie di una sapienza terapeutica notevolmente superiore a quella degli umini, sulla base di una semplice considerazione, vale a dire che le donne da tempo immemorabile si sono dedicate alla cura dei figli e, siccome tenevano alla loro sopravvivenza più che alla propria stessa vita, avevano elaborato rimedi di cui avevano con certezza sperimentato l’efficacia. In altri termini, a loro non interessava da cosa fosse generata la malattia, da quali squilibri o squilibri di umori ed elementi derivasse, a loro interessava una cosa sola: che non uccidesse i loro figli e quindi combatterla con rimedi validi.
L’uomo è solo ciò che sceglie di essere.
Viaggiavo in autostrada, questa estate, in compagnia di una amica portogruarese, che chiamerò Olga, una passeggera piuttosto loquace, di quelle che non smettono mai di parlare contribuendo così a mantenerti bene sveglio. Suona un cellulare, è il suo. Lei prosegue a divulgare il suo verbo al mondo e intanto apre la borsetta e fruga, rovista e scandaglia, ma il telefono continua a squillare, con una di quelle suonerie petulanti che ti fanno innervosire; infine Olga si dà una manata sulla fronte e piagnucola: “Oddio! Vuoi vedere che l’ho dimenticato a casa?”