Silvia Nelli – Uomini & Donne
E se poi riesci a farla sorridere e quel sorriso ti da quella voglia di fare qualsiasi cosa per riaccenderlo altre mille volte allora quel qualcuno è sicuramente speciale per te.
E se poi riesci a farla sorridere e quel sorriso ti da quella voglia di fare qualsiasi cosa per riaccenderlo altre mille volte allora quel qualcuno è sicuramente speciale per te.
La capacità di riflettere e di porsi ogni tanto qualche utile domanda non ce l’hanno tutti. Anzi, spesso si tende a puntare il dito dando agli altri la colpa di ciò che in realtà dovremmo domandare a noi stessi se in qualche modo ne siamo in ben che minima parte responsabili.
Ricominciare da zero. Quante volte l’ho fatto! Ed ogni volta ho pensato di non farcela, ma invece ogni volta è stata una vittoria. Niente mi fa paura ormai, niente mi scoraggia. Nessuno può giudicare le tue scelte, la tua vita, il tuo pensare e le sue ragioni. Il giudizio è qualcosa che scivola fuori dalle bocche superficiali. La ragione e il rispetto è qualcosa che vive nell’anima di persone vere.
Amarsi cosa è? Un diversivo per non sentire il vuoto? Una scusa per non dire che siamo soli? Amarsi cosa è, o per meglio dire cosa è diventato? Un passatempo? O forse un sentimento che ormai sostituisce solo apatia, mancanza di qualcosa? Non so, perché amarsi per me è innanzitutto rispettare ed essere sinceri. Amarsi è condividere parti di se stessi. Mostrarsi nudi ma non solo fisicamente, ma con l’anima e credetemi mettere la tua anima a nudo di fronte a qualcuno è una cosa difficilissima. Amarsi non è un gioco e non merita di essere chiamato amore ciò che per voi è il diversivo alla “monotonia” e non merita amore chi ama con questo concetto! Chi ama in questo modo sarà sempre solo, chi ama nel modo giusto può anche soffrire, ma prima o poi verrà ricompensato!
Una donna? Il fiore più bello, delicata e profumata, fiorisce quando ha la primavera nel cuore e sfiorisce quando arriva il gelo. L’uomo? È lo stelo che la fa vivere.
Picchiare una donna: solo a letto è consentito.
Enrico aveva insistito con Rosa per accompagnare lui Francesca dal medico. Non aveva voluto sentire ragioni. Sapeva che se ci fosse andata Rosa, le sarebbe scappata una parola di troppo. Sarebbe scoppiata a piangere, chissà cosa si sarebbe inventata. E di parole, invece, ne dovevano uscire poche. Poche, e soprattutto convincenti.