Tommaso Gattai – Viaggi e vacanze
Un’immagine impressa non potrà mai trasportare l’emozione come la memoria di uno sguardo.
Un’immagine impressa non potrà mai trasportare l’emozione come la memoria di uno sguardo.
Chi viaggia semina in un campo immenso e raccoglie frutti indimenticabili.
Vacanza [1]: la mancanza di qualcosa, che comporta un’incompletezza solitamente temporanea. A riguardo gli antichi parlavano di “orror vacui”, intendendo con ciò la tendenza della natura a riempire tali vacanze.Vacanza [2]: quando non sai perché parti, non sai dove vai, non sai quando arrivi, non sai come torni.
Non so cosa sia di preciso: profumi, sorrisi, sensazioni, sguardi o colori che scatenano una reazione di familiarità ed empatia con certi luoghi e certe persone, ma ti entrano nelle vene, le senti tue, ti senti a casa, e vorresti tenere quelle sensazioni sempre con te.
Alla luce di questo faroguardo il mare di notte.Calme e placide le onde s’infrangonodelicate sugli scoglidove due ragazzi si tengono per mano.All’orizzonte le ultime barcheritornano in portoe i marinai soliritorneranno nelle loro case.Quanta gente malinconicapasseggia in riva al mare,quanta gente hai visto piangerequanta gente hai visto soffrire.Sento il tuo profumo e non vorreipiù partire rapita dallatua maestosità.Mi chiedo qunti segreti nascondiquanta gente arriva ogni annoquanta gente è triste quando parte…
Possedessi tutti i denari di questo mondo, la natura è l’unica proprietà privata cui porrei un recinto invalicabile.
Lo so che io sono fatta al contrario, e me ne vanto pure, ma a me stressano più tre mesi di vacanze estive che nove mesi di scuola!