Gabriele Martufi – Vita
Sono abbastanza matto da comprendere di non esserlo fino in fondo.
Sono abbastanza matto da comprendere di non esserlo fino in fondo.
Arrivi con impeto, senza permesso; riemergendo d’improvviso in una memoria lasciata altrove, in notti silenti di una terra annientata e fucili stanchi; quando quel fastidio nella pancia accompagnava piccole gocce di sudore freddo, e cercava i tuoi occhi, in ogni uomo che avesse barba e scarponi sporchi; eri riparo. Riparo. Perché è istinto; quella cosa, marchiata nel sangue; che ci fa dire “mamma” quando uno spasmo coglie impreparati. Mamma come Dio, o Padre come cielo; o chissà cos’altro. Una voglia di intimità con se stessi. Come la Fede; come un plaid col quale avvolgersi, quanto basta per sentirsi al sicuro; dove è sufficiente che lo sguardo fissi terra o cielo, e lasciar parlare quel che siamo; e arriva quel desiderio di carezze da mani buone, paterne, più forte di qualunque vento. E oggi lo sguardo è altrove; guarda rive bagnarsi e ne ascolta il rumore. Osserva piccole gambe che corrono e piccole mani che cercano. È vita che cresce. Mi lascio trovare; avvolgere, come quel plaid. E voglio fare un po’ di posto anche a te. Un modo come un’altro per perdonarsi; per assolverti. Tu ora sei suo; e Lei non assolve mai nessuno; ma prova ad accompagnarmi lo stesso. E tutte le volte che Vita mi guarderà e la sua mano mi cercherà, Io ti perdonerò.
Di fronte alla confusione, il cervello tende a semplificare, eliminando le ridondanze e concentrandosi soltanto su ciò che conta.
La vita un breve seppur faticoso passaggio, e noi non sia altro che angeli con ali spezzate, aspettando il nostro volo finale!
La vita è un soffio, a noi sembra un cammino lento, lastricato di ostacoli, con troppo dolore e pochissima gioia, ma all’improvviso ci accorgiamo che è troppo preziosa per lasciarla andare e facciamo l’impossibile per trattenerla.
Il furbo bevitore.Ho vuotato il bicchiere per poterlo poi guardare senza la voglia di portarlo alla bocca.Ho rispettato il patto, ho bevuto alla bottiglia.
Il mondo!? Più lo guardo nel modo giusto e più mi rendo conto di quanto giri storto.