Angela Randisi – Vita
I pettegoli si aggrappano alla vita degli altri perché non hanno una vita propria.
I pettegoli si aggrappano alla vita degli altri perché non hanno una vita propria.
Arriva un giorno dove la vita ti presenta il conto.
Pensavo a quanto le nostre vite erano state diverse in questi anni e anche simili in fondo, due di due possibili percorsi iniziati dallo stesso bivio.
Ci sono ricordi che sarebbe meglio che non ritornassero in mente, ed è proprio nel momento che riaffiorano al tuo presente, ti rendi conto che la strada per arrivare fin qui non è stata facile, quante lacrime, e tutt’oggi quante ne scendono incontrollate. È vero, certi ricordi riaprono ferite che tu neanche sapevi l’esistenza, solo perché si è cercato di soffocarli ma, quando meno te lo aspetti si aprono più vive che mai, rimarranno lì. Chissà forse per sempre.
Nella vita bisogna provare la tristezza prima di conoscere la felicità e l’assenza di una persona per saper apprezzare la sua presenza.
I cattivi hanno sicuramente capito qualcosa che i buoni ignorano!
A volte si vuole disperatamente vivere. Ci costringiamo a voler vivere. Vogliamo così tanto vivere che oltrepassiamo i limiti, andiamo oltre e ancora più in là. Crediamo di poter veder nascere la nostra essenza più pura perché in questo stato d’essere ci sentiamo liberi. E lo siamo, liberi. Dannatamente liberi. Liberi come nei nostri sogni più sfrenati. Padroni del mondo e di noi stessi. Dobbiamo avere il coraggio di essere veritieri in tutte le situazioni: nella costrizione più pura, dovesse accadere; nella tranquilla complessità quotidiana, che ci fa da sfondo. Allora, e solo allora, saremo liberi e sinceramente vivi.