Francesco Nitti – Vita
Il sospirato ridestarsi del mondo mi conduce altrove, dove anche la banalità che mi circonda mi appare poetica.
Il sospirato ridestarsi del mondo mi conduce altrove, dove anche la banalità che mi circonda mi appare poetica.
L’uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell’abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d’erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d’un vascello, l’incendio d’una casa, la perdita d’una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un’altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v’è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile…
Un libro aperto è mentore di verità opache, Chiuso è lo scrigno custode dell’anima.
L’età non conta, tanto tutto ciò che non è successo in una vita può succedere in un attimo.
Tutto ciò che mi rende felice mi distrugge.
Viviamo in un mondo magico, ma abbiamo perso la capacità di vederlo.
Il senso della vita è come il punto G… non esiste, ma è importante cercarlo.