Susan Randall – Vita
Nel respiro della vita, l’infinito.
Nel respiro della vita, l’infinito.
A volte le lacrime tornano agli occhi e non senti più dolore perché non lo vedi più, ma a volte fanno più male perché senti quel dolore che sta rientrando in te.
La vita è come un libro da leggere… o meglio tanti libri da leggere: uno per ogni anno, con dodici capitoli, (tanti quanti sono i mesi), ogni capitolo trenta pagine, i giorni dei mesi. La pagina che hai letto è ieri, la pagina che stai leggendo è oggi, la pagina che leggerai, domani. È un libro che leggi ma che devi anche scrivere perché man mano che “leggi” le pagine si sbiadiscono e restano solo poche righe o solo qualche traccia, come nella tua memoria. E allora se vuoi che il “tuo libro” rimanga nel tempo lo devi riempire, magari con ciò che ti fa piacere, ma anche con episodi significativi, e forse un giorno potrai rileggere la tua vita con occhi di spettatore e non più di protagonista, rivedere te stesso come dentro un replay.
Essere me stesso, ecco cosa voglio dalla vita, voglio vivere libero di essere me stesso sempre, comunque, dovunque, con chiunque.
Nel cercare di capire i folli, anch’io finisco col diventare folle. Ma non è follia, anzi bellissima follia!
Dalla perfezione cogliamo l’essenza di vivere, ma è dai difetti che cogliamo la bellezza della vita.
A ogni uomo spettano di diritto soddisfazioni intense come i suoi dolori.