Sonia Sacco – Vita
Non è mai questione di vita, ma solo e soltanto di scelte. Scelte che poi la vita te la cambiano, o te la condizionano per sempre.
Non è mai questione di vita, ma solo e soltanto di scelte. Scelte che poi la vita te la cambiano, o te la condizionano per sempre.
In ogni istante della mia vita sei presenza pur nella tua assenza.
Mi piace assaporare il fruscio stridulente di chi pensando di non far rumore urla rabbia, invidia da ogni poro. Mi piace ascoltarlo mentre sorridendo passo e proseguo felice. Lasciando dietro me chi non si rende conto che mentre perde il suo tempo in vane e stupide e mediocri tattiche per dannarti, tu prosegui e vai avanti. Tu concludi, concretizzi, loro restano polvere e invecchiano logorati nella loro stessa ombra.
La più grande gioia nella vita è la convinzione di essere amati.
Lavoratore, ricorda che anche tu sei soldato, perché il tuo lavoro è la tua trincea.
La vita è un incognita, da un momento all’altro, senza preavviso, ti cambia totalmente il modo di vivere, a volte in modo positivo, altre volte nel peggiore dei modi, togliendoti per sempre degli affetti e sbattendoti in faccia la dura realtà. Io questo l’ho imparato tempo fa quando ha portato in cielo una parte di me, ed è forse per questo che non amo fare progetti ma preferisco vivere alla giornata non sapendo come sarà il mio domani, ma continuo ad amarla perché nonostante tutto non mi ha tolto mai la voglia di ridere, sorridere e soprattutto di vivere e perché nonostante ciò mi sento molto più fortunata di tanta altra gente, che invece di vivere vegeta. Viva la vita.
Sono venuta al mondo e il medico mi ha dato due schiaffi per farmi piangere, quell’urlo disperato serviva a fare capire al mio primo carnefice che ero capace di respirare, che ero “viva”! Crescendo ho preso parecchi schiaffi da mia madre, lei diceva che servivano per insegnarmi come ci si comporta, come si “vive”! Sono diventata adulta adesso gli schiaffi me li dà direttamente la vita, quella per cui sono nata, quella per cui mi hanno cresciuta. A saperlo cominciavo dalla nascita, glieli davo io due schiaffi al dottore e gli dicevo “brutto pirla rimettimi da dove mi hai tirato fuori”.