Claudia Marangoni – Vita
Risparmio soldi per costruire il futuro dei miei sogni, ma cerco di godermi la vita perché ci sono troppe cose belle al mondo per tenere la bocca, le orecchie e gli occhi chiusi, le mani in tasca e il corpo dentro due mura.
Risparmio soldi per costruire il futuro dei miei sogni, ma cerco di godermi la vita perché ci sono troppe cose belle al mondo per tenere la bocca, le orecchie e gli occhi chiusi, le mani in tasca e il corpo dentro due mura.
Quello che abbiamo di prezioso nella vita lo raccogliamo strada facendo e spesso il quanto sia prezioso lo scopriamo solo dopo averlo perso, per questo si dovrebbe prestare più attenzione a chi da senza avergli mai chiesto niente, che a chi sa solo chiedere e noi presi da un sentimento forte diamo senza ricevere mai niente in cambio.
E quel pizzico di pazzia e indifferenza rendevano la mia vita la migliore di tutte.
La vita non è sempre come uno se la sogna. A volte è un incubo che finisce solo, con la fine dei tuoi giorni.
La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma è voler tutto ciò che si fa.
A Milano, di notte, c’è il mare. È un mare di persone che, nascoste dall’oscurità, nuotano da un locale all’altro per pescare o per farsi pescare, un po’ esche, un po’ squali disinvolti e impacciati. È un mare di guai, nelle bische volanti di Piazza Tirana, dove un dado e una pallottola rimediano sempre un buco di troppo. È un mare in burrasca alla disperata, frenetica ricerca del divertimento prima che faccia giorno. È un mare di equivoci in cui i travestiti brasiliani si spacciano per ex ballerine Oba Oba, ostentando, anziché la voce delle sirene, baritonali listini dei prezzi. È un mare che a tratti può apparire deserto e ti sembra che non ci sia in giro nessuno, ma sai che è profondo come l’oceano e, come l’oceano, abitato. È un mare in cui potersi perderti se non ci fossero le luci dei locali aperti a farti da faro, se non ci fossero finestre illuminate anche in palazzi quasi completamente addormentati, come a dirti che a Milano le case dormono con un occhio solo. E poi ci sono i fari delle auto che dragano la città per mettere a fuoco una tentazione. I buchi dei dadi, dei proiettili, delle siringhe, delle narici da dove esce muco ed entra cocaina, i buchi del corpo umano eletti a custodi del piacere della carne. Da tutti questi buchi, di notte a Milano, fuoriesce l’acqua, da tutti questi buchi, al mattino, l’acqua rientra e nessuno ha il coraggio di ricordare che a Milano, di notte, c’è il mare.
Le persone non sono ciò che appaiono parlandoci un attimo.Le persone sono tutto ciò che la vita ha loro incollato sulla pelle.