Gianluca Frangella – Vita
Senza qualcosa, o qualcuno, in cui credere la vita perde completamente senso. Almeno, così, credo.
Senza qualcosa, o qualcuno, in cui credere la vita perde completamente senso. Almeno, così, credo.
L’uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell’abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d’erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d’un vascello, l’incendio d’una casa, la perdita d’una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un’altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v’è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile…
Siamo una generazione psicologicamente instabile, cambiamo umore di continuo, viviamo incatenati a noi stessi quando in realtà vogliamo la libertà, la libertà di abbandonare il passato per proiettarci in un futuro migliore.
Siamo tutti nello stesso gioco, solo in livelli diversi; affrontiamo stesso inferno, solo con demoni diversi.
Se scorro il passato rimango basito di come il tempo sia stato spietato nel bruciare le mie tappe.
Ho sempre pensato di non perdere mai la voglia di vivere, invece è capitato e non mi è piaciuto, quindi ho preferito riprendermela e sorriderle, perché questo mi merito.
Good Bye My Heart a te che vieni e te che vai. È stato bello comunque andrà.