Vera Santoro – Vita
E poi un giorno ti accorgi che niente di quello che possiedi ti dà più la gioia di vivere, perché hai perso la felicità delle cose più semplici.
E poi un giorno ti accorgi che niente di quello che possiedi ti dà più la gioia di vivere, perché hai perso la felicità delle cose più semplici.
Mi fermavo a fantasticare sul mondo che avrei voluto vedere, e sapevo che non era impossibile, perché c’era di sicuro gente che l’avrebbe pensata come me. Lo facevo anche tra la folla, non m’importava cosa pensavano gli altri, ero realizzato se mentre guardavano stupiti il mio volto riuscivano ad intravedere come riuscivo ad essere più felice ad occhi chiusi che ad occhi aperti, ma cosa potevo farci se era così? L’immaginazione superava la realtà, ma potrei aggiungere anche che c’erano galassie intere come distanze.
La malattia è un’esperienza della cosiddetta mente mortale. È paura che si manifesta sul corpo.
Lascio passare quel treno perché la mia vita è questa.
Parliamoci chiaro, in amore non ci sono persone deboli o incapaci di amare. Ci sono persone che se amano davvero “rischiano”. E poi ci sono quelli che si “attaccano” a qualsiasi scusa per mollare. Ecco quelli non amano, giocano che è ben diverso.
Non bisognerebbe pregare per avere una vita facile, ma pregare per essere forti. Il tempo e il mondo non sono immobili ad aspettaci. La legge stessa della vita è il continuo cambiamento. Consideriamo quindi sia il nostro presente che il nostro passato per scrivere un futuro migliore.
Ho smesso di combattere, non di lottare. Ho smesso di correre, non di vivere. Ho smesso di aspettare, non di sperare. Ho smesso di comprendere, non di imparare. Ho smesso di credere alle favole, non di sognare. Ho smesso di aver paura della morte, tanto quando sopraggiungerà non mi troverà più in vita.