Ilaria Pasqualetti – Vita
Quando si è fragili si ha sempre paura del mondo, di ciò che accadrà, di ciò che ci troveremo davanti e vorremmo nasconderci dalla vita, ma non si può, allora resta solo la scelta: o rassegnarsi o combattere.
Quando si è fragili si ha sempre paura del mondo, di ciò che accadrà, di ciò che ci troveremo davanti e vorremmo nasconderci dalla vita, ma non si può, allora resta solo la scelta: o rassegnarsi o combattere.
Ho imparato una nuova cosa, puoi essere gentile, puoi essere dolce, puoi essere disponibile, puoi dare tutta te stessa agli altri alla fine troveranno sempre un difetto in te.
Oltre a farci tutte queste domande sul senso della vita, dovremmo invece cercare di lasciare qualcosa di positivo nel mondo, migliorando la vita degli altri, rispettandoli e facendosi rispettare, solo così lasceremo un segno indelebile, e non moriremo mai veramente, tutto il resto è secondario.
Corri corri che il tempo ti rincorre ma, ora fermati a cantare, oggi sei vivo, non te lo dimenticare.
Ogni sofferenza passa e ciò che ti lascia è il più grande dono che la vita ti può dare: l’esperienza e la forza.
Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No.Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.
Voltarsi è restare fermi nel passato, è un po’ come morire!