Roberto Giusti – Vita
Bevi la vita fino all’ultima goccia.
Bevi la vita fino all’ultima goccia.
Non conviene riempire di miele un vaso che sa di aceto, diceva Sofocle. E, forse, dico io, questa saggezza vale anche per tutte quelle relazioni (amicizia, amore, simpatia, etc) che sono partite da binari sbagliati, che sono finite su strade chiuse, che si sono sbriciolate alla prima difficoltà, che si sono rivelate dannose e deleterie per noi o per l’altro, a perfido dispetto della speranza ripostavi, degli occhi lucidi e del cuore palpitante. Non conviene tirarle su, ripararle a tutti i costi, fare immani fatiche per reindirizzarle sulla strada giusta, ostinarsi a credere che possano raggiungere una qualsiasi meta, decorarle di attese e avverbi dubitativi, addolcirle di pazienza e musica. Non conviene, soprattutto se ogni nostro gesto e tentativo è puntualmente ignorato o boicottato dalla controparte. Non conviene inseguire il giorno, non conviene illuminare il cielo della notte, perché ci sono stelle che, con troppa luce, non potremmo vedere. Ci sono stelle che disegnano miti e leggende (un lampione non lo sa fare), stelle che ci ridimensionano nella nostra confortevole piccolezza, consolandoci al contempo del nostro sentirci smarriti sotto un cielo che avremmo voluto dividere e condividere con chi già dormiva, andava, moriva, spariva, non c’era e non c’era mai stato.
Nel silenzio di un’ultima carezza, può essere donata l’intensa saggezza di una vita. Nel ricordo di antichi insegnamenti ognuno affronta la sua strada; non con paura vanno intraprese nuove vie, ma con la certezza d’esser guidati da un amore immortale: quello per la vita.
Ne schiavi ne padroni… ogni vita merita le ali.
Se oggi fosse!Domani non sarebbeMa se sarebbe poi!Oggi non sarebbe.
Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
La vita è come il gioco degli specchi: dopo che ci sbatti la testa svariate volte, trovi la via giusta.