Silvia Nelli – Vita
La follia non è sempre un segno di squilibrio mentale. Spesso è una grande dote e una grande qualità che non tutti hanno.
La follia non è sempre un segno di squilibrio mentale. Spesso è una grande dote e una grande qualità che non tutti hanno.
Amare qualcuno che non c’è è come amare il resto del mondo senza amare se stessi.
Nel mondo esistono due tipi di persone: quelli che continuano a vivere dopo la morte e quelli che muoiono ancor prima di vivere.
Il tempo ci rende adulti. E il tempo fa sì che antichi templi crollino e che isole ancora più antiche sprofondino nel mare. C’era davvero un libro nel più grosso dei quattro panini che il panettiere di Dorf mi aveva messo nel sacchetto? Non c’è domanda che rivolga a me stesso con maggiore frequenza. Analogamente a Socrate, potrei dire: “Una cosa sola so: ed è di non sapere nulla”. Ma qualcosa, dentro di me, sa che c’è ancora un Jolly in giro per il mondo. Sarà lui a far sì che il mondo non si addormenti. In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, potrebbe spuntare un minuscolo giullare coperto di campanelli. E allora, guardandoci dritto negli occhi ci ripeterà le domande: “Chi siamo noi? Da dove veniamo? “.
Chi non sa perdonare brucia il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.
Abbiamo tutti sognato qualcosa che poi non si è avverato. Abbiamo tutti fantasticato con la mente elaborando pensieri che poi non si sono concretizzati mai. Questa è la nostra capacità di sognare, di vivere emozioni e stati d’animo che alleggeriscano il grigio della realtà. Il mondo è duro e la vita spesso difficilissima se ci tolgono anche i sogni, se spengono la nostra voglia di viaggiare con la mente potrebbero ucciderci l’anima.
Ho socchiuso la porta e dallo spiraglio, guardo la vita scorrere. Inquieta. Lascio scivolare ogni alba, per non disturbare i sogni illusori. Con il silenzio dell’ultima notte, aspetterò che ogni raggio di luce nell’addivenire, possa svegliare la buona follia. Che annullerà la ragione. Così, mi nutrirò della vita e la strapperò da un tempo, che da troppo non mi appartiene.