Susan Randall – Vita
La vita è rischiare in tutto e per tutto, non esiste peggior nemico che il dubbio di non aver mai saputo cosa sarebbe successo restando vivo in te un solo se!
La vita è rischiare in tutto e per tutto, non esiste peggior nemico che il dubbio di non aver mai saputo cosa sarebbe successo restando vivo in te un solo se!
Se non ci fossero i cattivi non ci sarebbero i buoni, saremmo tutti uguali, ma come. Dovremmo essere tutti buoni per vivere bene ma credo che non tutti sappiano cosa significa esserlo.
CateneVivere di incomprensioniquando uno sguardo è un giudizioe un pensiero è una lama,quando non si cerca di capiree il mondo diventa specchio delle proprie convinzioni,significa morire.Trincerarsi in barricate di ferme convinzioni e di forme fisse,barricate in cui l’idea vale più dell’uomoanche se l’uomo è mutabileanche se l’uomo è tangibilee l’idea… no, l’idea non può esserlo,perché è un appiglio sicuroperché è cornice dei propri affanniin un mondo che vende cornici,ma non può farne usopoiché non comprende il limite… non può,e neanche l’uomo può…significa svilireuna natura che non ha fissa dimora.Io non sono come tu mi vediio non so come tu mi vuoiio non sono come tu mi poniIo sono…liberae le tue catene,e le mie catenee le vostra catene non le accettto,non più.
Ho imparato che è importante camminare con delicatezza ed eleganza, per apprendere la vita, per conoscere le persone. Sono doni che incontri sulla tua strada, ho sentito dentro ad ogni incontro, ad ogni passo, un’emozione ho imparato a guardare tutto con la giusta luce e ad apprezzarne i punti d’ombra. E continuo a vivere, continuo a camminare, continuo ad imparare… con i tacchi nella vita, ma a piedi nudi nell’anima.
La vita era davvero insopportabile, solo che alla gente era stato insegnato a fingere che non lo fosse. Ogni tanto c’era un suicidio o qualcuno entrava in manicomio, ma per la maggior parte le masse continuavano a vivere fingendo che tutto fosse normalmente piacevole.
La vita è una sola vivetela tutta e non rimpiangete mai niente.
Tra le paludi, dove il pantano disorienta e l’ignoto domina il sentiero scelto, miscelando confuse e caotiche impronte, il cammino si fa più faticoso sui saliscendi del quotidiano.Avvolto dalle nebbie il “Nulla” impera, all’occhio incompleto del frenetico mortale, ma colui che aspetterà nuova leggera brezza troverà dapprima uno sconosciuto senza nome, ricoperto di mistiche fattezze; ma osservando l’acqua che passa sotto i ponti e ascoltando l’eco del profondo, ritroverà chi regna nel “Esistere”.