Giuseppe Ierna – Vita
La mattina due belle paroline, giustifichi tutto con la parola “sopravvivenza”, la notte un esame di coscienza e il giorno dopo alle prese con una nuova incoerenza.
La mattina due belle paroline, giustifichi tutto con la parola “sopravvivenza”, la notte un esame di coscienza e il giorno dopo alle prese con una nuova incoerenza.
Si prospettano due ipotesi: continua a vivere rischiando di “rimorire” o resta morto. A noi la scelta!
Ottimismo e pessimismo, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Rido al solo sentire queste improbabili visioni della vita. Ella non è né malvagia né benevola. Ella è solo indifferente.
Ogni giorno la vita ti dona una nuova possibilità per accettare qualunque cosa tu stia affrontando, renditi docile al cambiamento! E tu sarai il cambiamento stesso.
Lodo a gran voce e rimprovero sottovoce.
Vivere intensamente la Vita è allontanare l’ombra al di là del tempo.
Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No.Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.