Silvio Squillante – Vita
Ci sono due parole che non adrebbero mai dette agli uomini: “Domani” e “Sempre”.
Ci sono due parole che non adrebbero mai dette agli uomini: “Domani” e “Sempre”.
Quando mi sveglio al mattino non c’è niente di più bello che vedere, durante il giorno non c’è niente di più bello che viverlo, arrivati alla notte à tutto bello da sognare.
Parlò a lungo del passato, e compresi che voleva recuperare qualcosa, forse una qualche idea di se stesso, che era finita nell’amore per Daisy. La sua vita era stata disordinata e confusa da allora, ma se riusciva una sola volta a ritornare a un certo punto di partenza e ricominciare lentamente tutto daccapo, sarebbe riuscito a capire la cosa che cercava… Una notte d’autunno di cinque anni prima stavano camminando con le foglie che cadevano, e arrivarono a un posto dove non c’erano alberi e il marciapiede era bianco per il chiarore lunare. Si fermarono e si voltarono l’uno verso l’altra. Era una notte fresca con quella misteriosa eccitazione che i cambi di stagione creano. Le luci tranquille delle case ronzavano nell’oscurità e c’era un fruscio e un bisbiglio tra le stelle. Con la coda dell’occhio Gatsby vide che gli edifici formavano una scala che saliva fino a un luogo segreto sopra gli alberi – poteva scalarla, se l’avesse fatto da solo, e una volta là, avrebbe potuto succhiare il nettare della vita, ingollare l’incomparabile latte della meraviglia. Il suo cuore battè sempre più forte quando il viso bianco di Daisy si avvicinò al suo. Sapeva che baciando quella ragazza, e unendo per sempre quelle indicibili visioni al mortale respiro di lei, la sua mente non avrebbe più spaziato come quella di un Dio. Perciò aspetto. Ascoltando ancora per un momento il diapason che aveva battuto su una stella. Poi la baciò. Al tocco delle sue labbra, Daisy sbocciò per lui come un fiore e l’incantesimo fu completo. Tuto quello che disse, nonostante lo spaventoso sentimentalismo, mi ricordò qualcosa – un ritmo elusivo, un frammento di parole perdute, che avevo sentito da qualche parte tanto tempo prima. Per un momento una frase cercò di formarsi sulle mie labbra, socchiuse come quelle di un muto, come se stessero lottando con più di un filo d’aria allarmata. Ma non emisero nessun suono, e quello che avevo quasi ricordato diventò inesprimibile per sempre.
I sogni sono polvere di stelle, ognuno di noi è bambino di sé stesso, i bimbi non hanno paura, hanno sempre il volto rivolto verso un mondo che non esiste e camminano tremando sulle stelle dei loro sogni, con una mano in tasca si guardano attorno sorridenti, nascondendo… la loro polvere di stelle tra le mani.
Quando nella vita trovi un “problema” che ti fa paura, ti intimorisce; devi affrontarlo sempre con la morte nel cuore ed il sorriso sulle labbra!
Se vuoi rubare impara dal tempo.
Da un evento negativo che accade ne susseguono sempre altri cento.