Angela Cicolari – Vita
Forse, a volte, le parole servono di più a chi le scrive, nell’ingenua speranza che la morte freni la sua corsa, e gli dèi (o chi per loro) rinsaviscano.
Forse, a volte, le parole servono di più a chi le scrive, nell’ingenua speranza che la morte freni la sua corsa, e gli dèi (o chi per loro) rinsaviscano.
Ho socchiuso la porta e dallo spiraglio, guardo la vita scorrere. Inquieta. Lascio scivolare ogni alba, per non disturbare i sogni illusori. Con il silenzio dell’ultima notte, aspetterò che ogni raggio di luce nell’addivenire, possa svegliare la buona follia. Che annullerà la ragione. Così, mi nutrirò della vita e la strapperò da un tempo, che da troppo non mi appartiene.
Tutto è vacillante se il messia è riuscito a rapire e impossessarsi anche di un solo elemento, l’acqua ad esempio. Lo spirito divorato dalla materia da ad essa inammissibile sostanza, precaria saldezza sopra una sete di vino e sangue: un paradiso edificato con il delitto nega il suo equilibrio, quindi contraddice il suo varco attraverso il tempo e la giustizia.
L’uomo che è pessimista prima di avere 48 anni sa troppo; dopo, se è un ottimista, sa troppo poco.
Il problema più comune è che le persone entrano nella tua vita senza bussare e chiedere il permesso. Sarebbe molto più facile vedere dallo spioncino della porta e scegliere a chi farla varcare.
Chi vola ha sempre più paura di chi resta giù, vola la vita ti consola perché chi vola va sempre più lontano.
La vita promette e poi spesso nega, in un continuo gioco capriccioso – e talvolta crudele – che comunemente chiamiamo “destino”. Tuttavia, sa anche regalare sogni inaspettati, nei quali mai avremmo osato neppure sperare.