Ligabue (Luciano Ligabue) – Vita
C’han concesso solo una vita, soddisfatti o no, qua non rimborsano mai.
C’han concesso solo una vita, soddisfatti o no, qua non rimborsano mai.
Il picco più alto dell’autolesionismo è sapere la verità.
Mi piacerebbe essere un sasso, spostato ogni tanto da un calcio, spettatore inerte del mondo.
Sul mare la memoria corre più veloce, silenziosa, si immerge e risale tra i flutti, ma soprattutto si mescola. Voi non sapete cosa significa questa parola: mescolarsi. Pensate che le cose vostre sono le vostre, e le mie sono le mie. E pensate che le vite sono come le frange di quelle tende che ci sono nei bar del mio paese, tutte di paglia, una accanto all’altra, che cadono giù dritte toccandosi una con l’altra, certo, ma senza intrecciarsi tra loro. E invece non è così. Invece noi sappiamo che le vite si arrangiano una con l’altra, si confondono, si immergono in storie che non sono le loro per poi uscirne di nuovo cambiate.
Se ci si ferma troppo, nella vita, si corre il rischio di rendersi conto di quanto essa sia priva di significato.
A volte il mondo è uno schifo anche quando si accende una piccola luce. Forse perché con la luce si vede meglio.
Se guardo il mondo come un giardino, vedo fiori di ogni specie e di ogni colore, ognuno ha il suo profumo e la sua bellezza, ognuno ha la sua specialità e la sua rarità, nessuno è più bello dell’altro. Tutto ciò rende quel giardino stupendo e meraviglioso perché e variegato e unico, così è l’umanità razze, colore, nazionalità, intelligenza cultura, usi e costumi rendono un mondo ricco di ogni colore. Nessuno è uguale agli altri, nessuno è più intelligente dell’altro: ognuno vive la sua vita così come gli è stata donata, consapevole che ognuno è raro, unico e speciale.